Diogene, (nato, Sinope, Paphlygonia—morto c. 320 ac, probabilmente a Corinto, Grecia), archetipo dei cinici, una setta filosofica greca che ha sottolineato l’autosufficienza stoica e il rifiuto del lusso. Egli è accreditato da alcuni con origine il cinico stile di vita, ma egli stesso riconosce un debito di Antistene, da cui numerosi scritti è stato probabilmente influenzato. E ‘ stato con l’esempio personale, piuttosto che qualsiasi sistema coerente di pensiero che Diogene trasmesso la filosofia cinica., I suoi seguaci si sono posizionati come cani da guardia della moralità.
Diogene è il soggetto di numerose storie apocrife, una delle quali descrive il suo comportamento dopo essere stato venduto in schiavitù. Dichiarò che il suo mestiere era quello di governare gli uomini e fu nominato tutore dei figli del suo signore. La tradizione gli attribuisce la famosa ricerca di un uomo onesto condotta in pieno giorno con una lanterna illuminata. Quasi certamente costretto all’esilio da Sinope con suo padre, aveva probabilmente già adottato la sua vita di ascesi (askesis greco, “formazione”) quando raggiunse Atene., Indicato da Aristotele come una figura familiare lì, Diogene ha iniziato a praticare estrema anti-convenzionalismo. Ha fatto la sua missione di “deturpare la valuta”, forse il che significa ” mettere la moneta falsa fuori circolazione.”Cioè, ha cercato di esporre la falsità della maggior parte degli standard e delle credenze convenzionali e di richiamare gli uomini a una vita semplice e naturale.
Per Diogene la vita semplice significava non solo disprezzo del lusso, ma anche disprezzo delle leggi e dei costumi delle comunità organizzate, e quindi “convenzionali”., La famiglia era vista come un’istituzione innaturale da sostituire con uno stato naturale in cui uomini e donne sarebbero stati promiscui e i bambini sarebbero stati la preoccupazione comune di tutti. Sebbene Diogene stesso vivesse in povertà, dormisse negli edifici pubblici e pregasse il suo cibo, non insisteva sul fatto che tutti gli uomini dovessero vivere allo stesso modo, ma intendeva semplicemente dimostrare che la felicità e l’indipendenza erano possibili anche in circostanze ridotte.
Il programma per la vita sostenuto da Diogene è iniziato con l’autosufficienza, o la capacità di possedere dentro di sé tutto ciò di cui si ha bisogno per la felicità., Un secondo principio,” spudoratezza”, significava il necessario disprezzo per quelle convenzioni che sostengono che le azioni innocue in se stesse non possono essere eseguite in ogni situazione. A questi Diogene aggiunse “franchezza”, uno zelo intransigente per esporre il vizio e la presunzione e stimolare gli uomini a riformarsi. Infine, l’eccellenza morale deve essere ottenuta con la formazione metodica, o l’ascetismo.
Tra gli scritti perduti di Diogene ci sono dialoghi, opere teatrali e la Repubblica, che descriveva un’utopia anarchica in cui gli uomini vivevano vite “naturali”.
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