Ricombinazione, in genetica, meccanismo primario attraverso il quale la variazione viene introdotta nelle popolazioni. La ricombinazione avviene durante la meiosi, quando i geni materni e paterni sono raggruppati nella formazione di gameti (cellule sessuali). La ricombinazione avviene casualmente in natura come un normale evento di meiosi ed è potenziata dal fenomeno dell’attraversamento, in cui le sequenze geniche chiamate gruppi di legame vengono interrotte, determinando uno scambio di segmenti tra cromosomi accoppiati che sono sottoposti a separazione., Pertanto, sebbene una normale cellula figlia prodotta nella meiosi riceva sempre metà del materiale genetico contenuto nella cellula madre (cioè è aploide), la ricombinazione agisce per garantire una costante variabilità: non ci sono due cellule figlie identiche, né sono identiche nel contenuto genetico alla cellula madre.
Lo studio di laboratorio sulla ricombinazione ha contribuito in modo significativo alla comprensione dei meccanismi genetici, consentendo agli scienziati di mappare i cromosomi, identificare i gruppi di legame, isolare le cause di alcune anomalie genetiche e manipolare la ricombinazione stessa mediante trapianto di geni da un cromosoma all’altro. A causa del suo potenziale per la creazione di nuovi—e possibilmente patogeni—organismi, ricombinazione sperimentale può avere conseguenze potenzialmente negative per la salute umana e la salute dell’ambiente., La generazione di organismi proprietari, come le piante resistenti alle malattie disponibili da un solo produttore, ha sollevato ulteriori questioni etiche per varie industrie, in particolare nel settore dell’agricoltura.
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